EMBODIED COGNITION: Il Ruolo del Corpo nella Lingua
Negli ultimi decenni, le neuroscienze cognitive hanno rivoluzionato la nostra comprensione dell’apprendimento linguistico. Uno degli studi più significativi in questo campo è quello condotto da Hauk et al. (2004), che ha esplorato il concetto di Embodied Cognition applicato all’acquisizione della lingua nei bambini.
L’Embodied Cognition (o Cognizione Incarnata) è una teoria secondo cui i processi cognitivi non sono separati dall’esperienza corporea, ma anzi ne dipendono profondamente. Secondo questa prospettiva, il pensiero, il linguaggio e l’apprendimento si sviluppano attraverso l’interazione del corpo con l’ambiente circostante.
Hauk e colleghi hanno utilizzato la risonanza magnetica funzionale (fMRI) per osservare come il cervello risponde quando i bambini apprendono nuove parole attraverso l’uso di movimenti e gesti. I risultati hanno mostrato che le aree cerebrali attivate durante l’elaborazione del linguaggio sono le stesse coinvolte nel controllo motorio. Ciò significa che quando i bambini associano parole a gesti e movimenti fisici, il loro cervello le processa in modo più efficace e duraturo.
Lo studio di Hauk et al. ha profonde implicazioni per l’educazione e l’apprendimento delle lingue:
L’apprendimento linguistico non è un processo puramente mentale, ma coinvolge attivamente il corpo e l’esperienza sensoriale. Questo studio conferma che integrare gesti e movimenti nell’insegnamento delle lingue ai bambini può favorire un’acquisizione più naturale ed efficace. Metodi didattici basati sulla narrazione e sull’interazione corporea, come quelli di Hocus&Lotus, sono perfettamente in linea con questi principi, dimostrando il valore della Cognizione Incarnata nell’educazione linguistica.